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Il tartufo bianco della valle del Montone

Il tartufo bianco della valle del MontoneIl tuber magnatum pico, comunemente noto come tartufo bianco, è forse il più pregiato dei prodotti tipici della valle del Montone.
Questo frutto, che vive nascosto nel sottosuolo in simbiosi con radici degli alberi, si contraddistingue per il profumo aromatico ed il singolare sapore che lo rende una raffinatezza unica per il palato, capace di conferire personalità anche al piatto più anonimo.
In Romagna il tartufo bianco della valle del Montone ha un rivale, quello nero della valle del Bidente, la diatriba tra i sostenitori dell’uno e dell’altro è storia antica: persino Pellegrino Artusi, guru della gastronomia italiana ottocentesca, vi prese parte e, paragonandola all’antica lotta tra guelfi e ghibellini, si schierò a favore dei bianchi, proclamando quelli romagnoli particolarmente profumati.
Gli antichi ritenevano questo prodotto della terra avvolto dal mistero, tanto da pensare che avesse origine dallo scaricarsi dei fulmini vicino alle piante. Di vero in questa credenza c’è che questi “diamanti” sotterranei crescono secondo l’arbitrio della natura, e, nonostante i numerosi studi, l’uomo non è riuscito a produrre questa varietà di tartufo in colture arboree. Ad oggi è ancora la coincidenza casuale a permetterne la crescita, proprio questa sua capacità di sfuggire al controllo umano lo rende ancor più raro ed ambito.